Cosa sono le Stablecoin: Come Funzionano e a Cosa Servono nel 2025

Le stablecoin sono delle criptovalute che mantengono un valore stabile nel tempo, replicando quello di valute tradizionali come il dollaro o l’euro o di materie prime come l’oro. Il loro prezzo non oscilla come quello di Bitcoin o Ethereum e per questo non vengono utilizzate nel trading per cercare di ottenere un guadagno dalla compravendita (acquistare una crypto a un prezzo basso per rivenderla a valori più alti).
Le stablecoin hanno un obiettivo diverso ovvero conservare liquidità non con fiat ma con una moneta digitale, ottenere rendimenti competitivi attraverso processi di staking o tramite protocolli DeFi.
Per comprendere meglio cosa sono le stablecoin e perché può essere utile averle nel proprio portafoglio crypto, abbiamo creato una guida in cui approfondiremo l’argomento.
In particolare, vedremo come funzionano le stablecoin, quali replicano il valore dell’euro e del dollaro, quali sono le differenze con le cosiddette CBDC, ovvero le criptovalute emesse dai governi, e come sfruttarle nella propria strategia di investimento.
Cosa sono le Stablecoin e Come Funzionano
Per definizione, le stablecoin sono monete stabili il cui valore è ancorato (o legato) a quello di un altro asset, solitamente una valuta fiat come il dollaro americano.
Il significato del termine “ancorato” (in gergo tecnico peg) in questo contesto è rappresentare un prezzo specifico per il tasso di cambio tra due prodotti. Ecco per quale caratteristica le stabecoin si differenziano dalle altre criptovalute che sono soggette a oscillazioni di prezzo.
Tramite il “pegging”, una stablecoin infatti mantiene un determinato valore ancorato a un asset specifico, che può essere il dollaro americano, ma anche l’euro, oppure l’oro. Alcuni esempi di stablecoin ancorate al dollaro sono Tether (USDT), USD Coin (USDC) e Dai (DAI).
Per comprendere meglio il concetto, una stablecoin ancorata al dollaro americano viene progettata per mantenere un valore di circa 1 USD per token. Il funzionamento varia in base alla tipologia di stablecoin. Alcune sono garantite da riserve in valute fiat, altre da algoritmi o smart contract, e altre ancora da criptovalute o altre risorse, tra cui le commodities.
Le stablecoin possono costituire quindi un’alternativa all’elevata volatilità delle criptovalute come Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) o Litecoin (LTC), utili agli investitori per mantenere potenzialmente inalterato il valore dei propri fondi.
Tipi di Stablecoin
A seconda del tipo di asset a cui sono ancorate, le stablecoin si dividono in diverse tipologie.
Le stablecoin garantite dalle valute fiat sono sostenute da riserve reali di valute tradizionali, come dollari, euro o sterline.
Per ogni unità di stablecoin emessa, l’emittente custodisce l’equivalente in valuta fiat, garantendo un valore stabile nel tempo.
Alcuni esempi sono Tether (USDT) e USD Coin (USDC), che replicano il valore del dollaro, e EURX, che replica il valore dell’euro, anche se quest’ultima è meno diffusa.
Le stablecoin garantite da criptovalute, invece, usano come riserva altre criptovalute già esistenti. Data l’alta volatilità, si sfrutta un meccanismo di sovracollateralizzazione, ovvero depositando più riserve per ogni unità di stablecoin emessa.
Un esempio è Dai (DAI), che utilizza riserve di ETH e altre criptovalute per mantenere un valore stabile rispetto al dollaro. Ciò offre un maggior livello di decentralizzazione e trasparenza, anche se l’instabilità di mercato può essere sfavorevole.
Dall’altro lato, le stablecoin algoritmiche utilizzano smart contract e algoritmi per regolare la loro offerta in base alla domanda. Se il prezzo della stablecoin supera il valore di riferimento (es. 1$), vengono emessi nuovi token per abbassare il prezzo. Al contrario, se il prezzo scende sotto il peg, i token vengono rimossi dal mercato.
Quali Stablecoin sono ancorate all’Euro
Per chi si chiede qual è la stablecoin che replica il valore dell’euro, c’è da dire che ne esistono diverse, anche se si tratta di strumenti meno diffusi rispetto alle stablecoin ancorate al dollaro.
Ecco la lista delle stablecoin legate all’euro più conosciute:
- Eurite (EURI): emessa da Banking Circle SA, EURI è una stablecoin supportata da riserve in euro. Si tratta di una delle prime stablecoin autorizzate dal MiCA (Market in Crypto Assets) a supportare sia la blockchain Ethereum sia la BNB Smart Chain, permettendo di effettuare transazioni veloci e a basso costo;
- Tether Euro (EURT): EURT è una stablecoin supportata da riserve in euro detenute da Tether Limited, società emittente di Tether USD (USDT). Il peg è molto stabile, e consente agli utenti di mantenere liquidità in euro evitando di essere soggetti al cambio col dollaro. Le blockchain supportate sono Ethereum, Tron e Algorand;
- sEUR (synth sEUR): emessa dalla piattaforma DeFi Synthetix, sEUR è una stablecoin supportata da criptovalute che offre una maggiore decentralizzazione e trasparenza. Tuttavia, le preoccupazioni legate alla volatilità e il supporto della sola blockchain Ethereum la rendono poco gettonata dagli utenti;
- PayPal Euro (PY-EUR): emessa da PayPal, leader mondiale dei pagamenti elettronici, PY-EUR nasce con l’obiettivo di facilitare i pagamenti in euro nel mondo crypto. La stablecoin può essere usata direttamente in app sfruttando la dashboard di PayPal, per scambi rapidi e senza complicazioni;
- Euro Coin (EUROC): emessa da Circle, società emittente di USDC, EUROC è una delle stablecoin ancorate all’euro più gettonate e sicure. La moneta supporta principalmente Ethereum, ma anche altre reti più economiche come Avalanche, Stellar e Solana.
Usando una stablecoin euro, è possibile evitare di esporsi al valore del dollaro, che potrebbe avere un tasso di cambio sfavorevole al momento di un acquisto o vendita.
Stablecoin ancorate al Dollaro
Oltre alle stablecoin in euro, è utile sapere quali sono le stablecoin ancorate al dollaro. Difatti, può capitare che il dollaro americano si trovi in una posizione più favorevole rispetto al cambio con l’euro.
Ecco una lista delle stablecoin più gettonate:
- Tether USDT (USDT): introdotta nel 2014, USDT è una stablecoin che supporta svariate blockchain tra cui Ethereum, BNB Smart Chain, Tron, Solana e Polygon. Inoltre, è accettata dalla maggior parte degli Exchange e broker, come Bitpanda, eToro, Coinbase, Binance e KuCoin;
- USD Coin (USDC): USDC è una stablecoin ancorata al dollaro lanciata dal 2018 da Circle, e come USDT supporta svariate blockchain. Anch’essa è scambiabile su numerosi exchange, ed è soggetta a regolari audit da parte di autorità centrali per garantire la massima trasparenza e sicurezza;
- Dai (DAI): è una stablecoin decentralizzata (quindi non emessa da una società come Tether o Circle) e sovracollateralizzata emessa da MakerDAO, una piattaforma DeFi in cui è possibile dare o prendere in prestito criptovalute. Le riserve sono diversificate in varie crypto bloccate tramite smart contract, assicurando la massima trasparenza e l’assenza di intermediari;
- Pax Dollar (USDP): serve a effettuare scambi senza esporsi alla volatilità di mercato tramite blockchain Ethereum. La stablecoin è ancorata e supportata da riserve in dollari e titoli liquidi, e risulta tra le più conformi alle normative statunitensi.
In quanto alla loro diffusione, le stablecoin ancorate al dollaro sono più utilizzate e facili da scambiare rispetto a quelle in euro, in quanto sono accettate dalla maggior parte dei broker e degli exchange, sia centralizzati che decentralizzati.
Inoltre, grazie al supporto di varie blockchain, permettono scambi più rapidi ed economici tramite reti come BNB Smart Chain e Solana.
Perché comprare stablecoin?
Adesso che abbiamo visto cosa sono le stablecoin e quali sono le tipologie più diffuse, cerchiamo di capire quali sono i loro vantaggi e perché può essere utile acquistarle.
Innanzitutto sono utili in quanto asset stabili all’interno di un mercato volatile come quello delle criptovalute, vengono usate spesso dai trader per convertire i profitti derivati dalla compravendita di altre criptovalute. Ciò permette di rimanere all’interno del mercato crypto senza dover fare cash out sul conto bancario e depositare nuovamente i fondi.
Al contempo, diversi utenti sfruttano la stabilità delle stablecoin per mettere i propri fondi a rendimento sulle piattaforme durante le fasi di stallo del mercato, ottenendo interessi maggiori rispetto a quelli offerti da banche e metodi tradizionali. Una sorta di “conto deposito” su blockchain.
Nei casi delle stablecoin supportate da altre criptovalute, è anche possibile accedere a funzioni specifiche all’interno di protocolli decentralizzati, sfruttando ad esempio soluzioni di lending e liquidity farming.
Un altro vantaggio non da poco, infine, è la possibilità di effettuare trasferimenti rapidi ed economici tra utenti, evitando di pagare commissioni elevate in altre criptovalute.
Differenze tra Stablecoin e CBDC
Oltre alle stablecoin che abbiamo visto finora, esistono altre criptovalute che riescono a mantenere il loro valore stabile nel tempo (per conoscere i valori e prezzi delle criptovalute oggi consigliamo la guida sulla quotazione in tempo reale).
Queste prendono il nome di CBDC, o Central Bank Digital Currency. Si tratta di criptovalute emesse direttamente dalla Banca Centrale di uno Stato da integrare all’interno del sistema monetario.
Anche se possono sembrare simili, queste presentano numerose differenze rispetto alle stablecoin:
- emissione: diversamente delle stablecoin, che sono emesse da società private o entità decentralizzate, le CBDC sono emesse dallo Stato;
- sistema di peg: le stablecoin sono in genere garantite da valute fiat o da altri asset, mentre le CBDC sono direttamente legate alla valuta del Paese. Ciò significa che le CBDC sono l’equivalente digitale della valuta fisica, e non hanno bisogno di nessuna riserva;
- tecnologia utilizzata: se le stablecoin usano blockchain come Ethereum, Solana, BNB Smart Chain e simili per offrire interoperabilità con dApps e Exchange, le CBDC usano reti centralizzate controllate esclusivamente da enti autorizzati;
- regolamentazione: per essere autorizzate, le stablecoin devono rispettare normative come le leggi AML e il KYC, e sono supervisionate diversamente a seconda del Paese di riferimento. Le CBDC, invece, sono integrate nei sistemi bancari regolamentati e devono essere conformi sia alle leggi nazionali che internazionali;
- privacy: le stablecoin offrono un livello di privacy maggiore rispetto alle CBDC, soprattutto nel caso in cui si utilizzano stablecoin come DAI che non richiedono il KYC. Dall’altro lato, le CBDC possono essere monitorate dalle banche centrali, con l’intento di offrire la massima tracciabilità rispetto al denaro contante.
In sintesi, l’unica analogia tra stablecoin e CBDC è il fatto che mantengono un valore stabile nel tempo rispettando quello della valuta fiat di riferimento.
L’obiettivo, però, è totalmente diverso: le stablecoin sono progettate per facilitare le transazioni globali, mitigare la volatilità e alimentare ecosistemi DeFi, mentre le CBDC nascono per digitalizzare il sistema monetario nazionale, ridurre la dipendenza dai contanti e migliorare la tracciabilità delle transazioni. In altre parole, non sono un sistema di pagamento alternativo ma la digitalizzazione di quello tradizionale centralizzato e dipendente da Banche Centrali e dalle istituzioni.
Conclusioni
Nella nostra guida su cosa sono le stablecoin abbiamo visto come queste siano disponibili in diverse tipologie, con la possibilità di acquistare stablecoin che replicano il valore dell’euro o del dollaro.
Molti utenti decidono anche di acquistare stablecoin algoritmiche o garantite da asset come l’oro per godere di un maggior livello di decentralizzazione o per usarle all’interno di protocolli DeFi.
Il significato di stablecoin non deve essere confuso con quello di altri asset come le Central Bank Digital Currency, che nonostante siano stabili hanno obiettivi e funzionamenti diversi.
Per usare al meglio asset come USDT, USDC o EURI, il consiglio è quello di tenerne sempre un certo quantitativo in modo da essere pronti in vista di momenti di mercato decisivi.
L’esempio più comune è quello di mantenere della liquidità in attesa di forti ribassi, in modo da poter acquistare criptovalute a prezzi “scontati” rispetto al prezzo di partenza.
In alternativa, si possono acquistare stablecoin semplicemente per diversificare il portafoglio investimenti e mantenere un profilo di rischio più basso.
Chiaramente, prima di acquistare o effettuare degli scambi, è sempre bene analizzare attentamente il mercato tramite piattaforme sicure ed affidabili.
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